In un viaggio che ha già analizzato la serialità televisiva americana e francese e i loro prodotti più o meno recenti, la tappa immediatamente successiva che appare doveroso e logico toccare, riguarda la televisione spagnola e le serie tv più famose e amate: è evidente che la televisione italiana e le case di produzioni nostrane, guardino (e saccheggino) sempre con maggior insistenza ai telefilm spagnoli, traendone la maggior parte delle volte interessanti spunti, ma in altri casi l’esperimento si rivela purtroppo una copia sbiadita dell’originale e quindi un bluff.

Nella storia recente della nostra televisione ad esempio, la serie Médico de família ha rappresentato un importante punto di riferimento per le fortune televisive italiche: prodotta da Globomedia per Telecinco, con 9 stagioni e 119 episodi trasmessi dal 1995 al 1999, la serie racconta la vita familiare di un giovane medico, interpretato da Emilio Aragon, rimasto vedovo con 3 figli e un nipote adolescente e ribelle a carico, con cui si ritrova a dover ricominciare la propria vita segnata dall’abbandono. La storia è praticamente identica a quella italiana, dove il protagonista finisce per sposare la cognata e avere due bei gemelli. I problemi personali e professionali si susseguono così nelle varie stagioni: per El Mundo è stata una delle prime serie a inaugurare il successo e il potere mediatico della fiction e della lunga serialità spagnola, con la particolarità di non scontentare nessuno, senza far dispiacere la classe operaia, la media borghesia, gli adolescenti, i bambini e gli anziani. Una terra di mezzo in grado di attirare diverse fasce del telespettatore medio.

Più vicina temporalmente e sempre ispiratrice per la tv di casa nostra, Los Serrano è stata trasmessa per 8 stagioni nuovamente su Telecinco: la vita della famiglia allargata dei Serrano (corrispettivo dei nostri Cesaroni) si svolge a Madrid e perno centrale dei racconti e delle vicende più bizzarre e divertenti dei protagonisti è la taverna “Fratelli Serrano”. Prodotta originariamente da Globomedia e ben presto esportata all’estero con il medesimo seguito di pubblico, con i suoi 147 episodi è stata una dei più grandi successi di sempre della rete, risultando il programma più visto per diversi anni e ricevendo, oltre diversi premi “Ondas” come miglior serie spagnola, soprattutto il plauso e l’affetto fedele del pubblico da casa.

Aquí no hay quien viva è stata invece una serie comedy trasmessa dal 2003 al 2006 da Antena 3, prodotta da Alba Adriatica e composta da 6 stagioni e 80 episodi, che ha avuto un sequel, sempre di successo, su Telecinco dal 2007 col titolo La que se avecina. Quest’ultima racconta e analizza i problemi del vivere quotidiano di una comunità di vicini di casa di una lussuosa zona residenziale di una grande città. Partendo dai normali rapporti di buon vicinato, la serie ha affrontato con i suoi abitanti dell’edificio “Mirador de Montepinar” tematiche strettamente d’attualità, come il boom e il conseguente crollo dell’edilizia, la difficoltà giovanile di comprare casa e l’integrazione razziale all’interno della società spagnola.

7 vidas è stata una serie ambientata a Madrid e trasmessa da Telecinco dal 1999 al 2006 (acquistata e trasmessa in Italia da Rai 2 dal 2007 al 2009), pioniera del genere sit com, che ha rappresentato il trampolino di lancio per attori del calibro di Javier Cámara e Paz Vega. Il filo conduttore dei primi “capitoli” è stato il difficile recupero, miracoloso ma decisamente complicato, del personaggio di David (interpretato da David Cantó) che si risveglia dopo 18 anni di coma e affronta una difficoltosa reintegrazione nella società, una società che non riconosce più come propria perché differente e cambiata, con una serie di equivoci e situazioni surreali che fanno sia ridere che riflettere.

Hospital Central è invece una serie prodotta da Videomedia per Telecinco, in onda dal 2000 al 2012, che prendendo spunto dal classico medical drama made in Usa (ER e Grey’s anatomy solo alcuni famosi esempi), tratta la vita personale e professionale dei medici dell’immaginario Hospital Central de Madrid, attraverso 20 stagioni e più di 300 episodi, risultando a oggi la serie spagnola più longeva, avendo superato le 19 temporadas della telenovela Goenkale, che ha contribuito alla fame di attori come Jordi Rebellón, Sergi Mateu, María Casal e Rosa Mariscal. La serie, terminata per un brusco calo di ascolti nel 2012 (la serie ha comunque chiuso i battenti con un eccellente 24% di share di media), con una puntata finale in cui si è assistito alla morte di un personaggio “storico” presente fin dal primo episodio, sembra aver lasciato un vuoto incolmabile nel cuore degli appassionati: numerose infatti sono state le petizioni on line fatte per il ripristino della serie. L’attore Jordi Rebellón ha inoltre raccontato il curioso aneddoto, molto statunitense come modus operandi, per cui fossero stati girati ben due finali alternativi, qualora la serie avesse avuto un rinnovo per un’ulteriore insperata stagione, a causa del destino incerto, e per cui nemmeno gli attori principali fossero a conoscenza del loro destino.

Di stampo poliziesco e on air dal 2005 al 2010 per 9 stagioni su Antena 3 e con 117 episodi all’attivo, Los hombres de Paco, con protagonisti Paco Tous, Pépon Nieto e Hugo Silva, sviluppa le sue dinamiche all’interno del Cuerpo Nacional de Policía. Le giornate dell’ispettore Paco Tous, il suo trasferimento al commissariato San Antonio (fittizia zona a rischio di Madrid) insieme a due suoi colleghi e amici con cui dovrà adattarsi a un nuovo stile di vita e a un nuovo modo di lavorare così diverso dal proprio, fanno da sfondo a una serie che in pochi anni ha colpito l’immaginario collettivo: oltre a essere la prima serie comedy basata sulla forza di polizia nazionale spagnola ed essere una delle prime produzioni spagnole che affrontava la vita del poliziotto medio madrileno, la serie ha avuto un rifacimento italiana grazie alla serie Tutti per Bruno, prodotta da Mediaset e trasmessa da Canale 5.

Particolare affetto nutrono gli spagnoli per l’unica stagione della serie Verano Azul, trasmessa nel 1981/82 da TVE e che racconta le avventure di diversi amici, ragazzi e adolescenti in vacanza in una località estiva della Costa del Sol andaluza: 5 ragazzi e 2 ragazze fra gli 8 e i 17 anni e 2 adulti (una pittrice e un ex marinaio) affrontano i problemi dell’adolescenza in un crescendo di avventure e situazioni tipicamente estive. Una sola stagione e dopo 30 anni ancora se ne parla: misteri del tubo catodico (anche spagnolo).

Farmacia de guardia è invece una serie trasmessa dal 1991 al 1995 su Antena 3 che racconta il vivere giorno dopo giorno di una farmacia e dei suoi “abitanti”: mantenendo attualmente il primato di serie più vista della televisione spagnola (48% di share come record), racconta le vicende di Lourdes Cano, farmacista separata dal suo ex marito Adolfo Segura e dei 2 figli della coppia, Kike e Guille. Nel febbraio 2010 è stata trasmessa la pellicola speciale e celebrativa La ultima guardia che ha ottenuto un ottimo riscontro: anche in questa strategia di marketing appare chiaro il rifacimento al modo di fare degli americani, ossessionati da episodi pilota e episodi celebrativi a fine stagione e/o serie.

Ancora in onda su TVE International (dal 2001) Cuéntame cómo pasó è una serie ambientata negli anni 1968 – 1982, che affronta la vita degli Alcántara, una famiglia della media borghesia che vive gli ultimi anni del Franchismo e l’inizio della Transizione spagnola, dirigendosi verso un approdo storico e didattico e affrontando il periodo più importante della storia contemporanea del Paese, che per la sua narrazione si è avvalsa anche dell’ausilio di filmati e documentari d’archivio: la serie rappresenta tutt’oggi una fonte di insegnamento irrinunciabile per le nuove generazioni, che troppo spesso difettano nella conoscenza del proprio Paese.

Trasmessa da Telecinco fra il 1997 e il 2002, Al salir de clase rappresenta infine la risposta al chiaro desiderio della rete di creare un prodotto di ottima fattura e che potesse ripetere il successo e lo stile ricercato dell’americano Beverly Hills 90210. Sfondo delle vicende è l’istituto 7 Robles (sito a Madrid), dove un numeroso gruppo di teenager si innamora, si frequenta e scopre le prime difficoltà della vita, come ogni altro qualsiasi ragazzo di pari età, statunitense o spagnolo che sia.

La sensazione al termine di questo interessante percorso, è che se l’Italia guarda spesso alla Spagna e ai suoi palinsesti televisivi per creare e riempire i propri, la televisione spagnola subisca invece il fascino a stelle e strisce, con il rischio di cadere purtroppo tante volte nell’iperbole del trash.



Players è un progetto gratuito.

Se ti piace quello che facciamo, puoi supportarci (o offrirci una birra) comprando musica, giochi, libri e film tramite i link Amazon che trovi negli articoli, senza nessun costo aggiuntivo.

Grazie!
Similar Posts
Latest Posts from Players